Si è svolto a Catania, il 15 novembre 2015, presso il centro Fieristico etnafiere “CENTRO COMMERCIALE ETNAPOLIS”, il convegno dal titolo “CORRETTA ED EQUILIBRATA ALIMENTAZIONE”, iniziativa organizzata dalla FEDERCARNI CATANIA, a seguito del clamoroso annuncio dell’OMS del 26 ottobre 2015 in ordine al rischio di cancro legato al consumo di carni rosse.
Al convegno hanno preso parte luminari della materia, che in un’esauriente e precisa disamina della problematica hanno precisato i termini ed i risultati dell’OMS rassicurando i consumatori in ordine al consumo delle carni rosse.
Il prof. Marco Tassinari e la dr.ssa Mary Mattiaccio, nelle loro brillanti relazioni, hanno illustrato come le carni, ma soprattutto le carni Made in italy siano più sane, magre e non trattate con ormoni e ciò in quanto ottenute nel rispetto dei rigidi disciplinari di produzione di tutta la filiera.
L’illuminante intervento del dr. Emanuele Farruggia, Direttore Servizio Igiene alimenti di origine animale dell’ASP di Catania, ha infine analizzato le problematiche afferenti il consumo delle carni ribadendo l’impegno continuo ed instancabile della Sanità Pubblica affinchè arrivino sulle tavole dei consumatori solo ed esclusivamente prodotti genuini.
L’ennesima provocazione dei mass media a scapito del mondo delle carni è dunque stata messa a tacere dall’imponente attività di promozione della corretta informazione scientifica, cui, soprattutto la FEDERCARNI NAZIONALE, come tutti gli operatori sul piano nazionale presenti, con solerzia ed in ottemperanza al proprio dovere di assistenza e tutela dei propri iscritti, hanno dato voce e risalto nel convegno.
La marcia indietro dell’OMS sulla questione non si era, peraltro, fatta attendere, e adesso Straif, responsabile del Programma monografie dello Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, braccio operativo dell'Oms, precisa "Sì, ci sono dei rischi ( ma solo per chi eccede nel consumo delle carni), ma i risultati finali dello studio, pubblicato sulla rivista Lancet Oncology, saranno resi noti soltanto a metà del 2016”
La mobilitazione a difesa della carne rossa ha avuto portata nazionale, tanto che un autorevole intervento sul punto da parte dell'Ordine dei medici veterinari di Milano, che pochi giorni dopo l’allarme del 26 ottobre 2015, aveva già precisato come lo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità avesse preso come campione insaccati contenenti sostanze per la conservazione e il fissaggio di gusto e sapidità non presenti nell'Ue e, soprattutto, in Italia, ribadendo che l'analisi era stata svolta interamente su carni provenienti dall'America, dove gli standard di controllo sono minori. In Europa, invece, le verifiche effettuate sugli alimenti sono tra i più scrupolosi al mondo.
Ci si chiede a questo punto quale sarà la prossima mossa dei “VEGAN”, in quest’interminabile gioco di spade con i carnivori.